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      La forma dei caratteri e il color dell'inchiostro la mostrano dei principii del 1846, o della fine del 1845. Ne riferisco il testo dalla edizione del 1850.
      (32) Nel frammento indicato, che dai varii pentimenti apparisce il primo abbozzo della ballata, i puntini sono di mano del Poeta. Accennano essi ad una ripresa di tutta la prima strofa, o all'idea di sfruttarne solamente i primi versi, per dare un'altra chiusa al componimento? Non saprei dirlo.
      (33) Da un quaderno senza data, ma che per la mano di scritto, l'inchiostro, e gli appunti di letture fatte, si mostra del 1845. Il metro, usato anche nel Giovine Crociato (III della Parte II) mi par derivato per fresca imitazione dalla Nostalgia (se bene rammento il titolo), ode allora famosa del conte Jacopo Sanvitale, parmense, esule in quel tempo a Genova, e legato di molta amicizia ai Mameli. Ricordo che di quell'ode si citava spesso la strofa:
     
      Per la beatitudine di Dio!
      Io non ebbi desíoDi nascer, io!
     
      (34) Metto il punto interrogativo, come fa l'edizione del 1850. Ma il senso non finisce; né questa è l'ultima strofa del componimento, lasciato interrotto dall'autore.
      (35) Intitolato Sonetto Bernesco nella edizione del 1850, donde lo tolgo, correggendo in Numa il Nume che essa ci offre, con error manifesto. L'epigrafe biblica, che ricorda il primo periodo degli spogli che faceva il Poeta nell'Antico Testamento, me lo fa parere del 1845.
      (36) Dal quaderno del 1845. L'edizione del 1850 mette nel titolo "per Toscana" invece di "per Firenze" , come é scritto nel quaderno anzi detto.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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