.
(166) Mettiamo questo titolo, perché appunto si tratta di una risposta al Risorgimento, giornale liberale temperato di Torino, in cui scrivevano Cesare Balbo, Ercole Ricotti, Camillo Cavour, Michelangelo Castelli, Carlo Boncompagni, Teodoro di Santarosa, ed altri valentuomini di parte costituzionale. L'edizione del 1850 ha intitolato lo scritto presente: "Discorso letto al Comitato di Casa Doria" E sarà stato letto per avere l'approvazione dei colleghi; ma non è un discorso, e ne fa fede la chiusa. La data dovrebb'essere intorno alla fine dei gennaio 1848, poiché fu del 12 gennaio la rivoluzione di Palermo e la conseguente secessione dell'isola di Sicilia dal regno di Napoli, secessione che era dal Risorgimento biasimata.
(167) A questo punto l'edizione del 1850 mette in nota: "Si parla qui della deputazione inviata a Torino colle sottoscrizioni di 15 mila cittadini per l'espulsione dei Gesuiti. Era essa composta dei sigg. Giorgio Doria, Giacomo Balbi Senarega, avvocati Cesare Cabella, Nicolò Federici, Michel Giuseppe Canale, Vincenzo Ricci, G. B. Cambiaso, abate Doria di San Matteo, Lorenzo Pareto. L'esito di essa è conosciuto; il ministro Borelli rigettò bruscamente la domanda, prefisse a' deputati 24 ore di tempo per la partenza, facendogli grazia di udire la Santa Messa. Le sottoscrizioni, rimaste presso un deputato, sarebbe utile adesso farle di pubblica ragione; il pubblico conoscerebbe i nomi di coloro che opinarono per l'espulsione , e darebbe il suo giudizio sull' apostasia di molti".
| |
Mettiamo Risorgimento Torino Cesare Balbo Ercole Ricotti Camillo Cavour Michelangelo Castelli Carlo Boncompagni Teodoro Santarosa Comitato Casa Doria Palermo Sicilia Napoli Risorgimento Torino Gesuiti Doria Giacomo Balbi Senarega Cesare Cabella Nicolò Federici Michel Giuseppe Canale Vincenzo Ricci Cambiaso Doria San Matteo Lorenzo Pareto Borelli Santa Messa
|