(170) Nuovo Circolo politico in Genova, di breve durata. Già dalla primavera del 1848 fioriva un Circolo Nazionale rinvigorito il 7 settembre da un nobil programma dettato da Cesare Cabella, e dal parteciparvi con lui uomini eminenti per patriottismo, come Lorenzo Pareto, Vincenzo Ricci, Agostino Ruffini. Un altro Circolo politico era sorto nell'agosto, col nome di Circolo Italiano, chiuso dall'autorità il 13 di quell'istesso mese, riapertosi la sera del 2 settembre, dopo lo sfratto e il forzato richiamo di Filippo De-Boni. E appunto in quella sera, alla riunione che si tenne dai socii nel cosí detto Festone dei Giustiniani, in via San Bernardo, l'avvocato Lazotti ricordò che appunto dopo il 13 agosto, data della chiusura del Circolo Italiano; due società si costituissero, l'una conservando quel titolo, l'altra assumendo il nuovo di Associazione della libera Indipendenza Italiana. Ma saggiungeva che, per mandato avutone, il marchese Lorenzo Pareto aveva interposto i suoi buoni uffici, e le due società si erano ricomposte in una. Il manifesto del Mameli è dunque della prima quindicina di agosto, alla vigilia della nuova partenza di lui per Lombardia.
Aggiungiamo, a proposito del Circolo Italiano, che in quella sera del 2 settembre ne furono eletti, presidente il De-Boni, assente tuttavia, vice-presidente l'avv. Ottavio Lazotti, segretario l'avv. Didaco Pellegrini. Il governo di Torino avendo allora richiamato il governatore Ettore De Sonnaz, e mandato commissario straordinario a Genova il gen.
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