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Procediamo oltre: "la Filosofia è antiartistica perché il pensiero, per la sua coerenza e concretezza, deve necessariamente imporre alla sua attività un rigore logico che esclude ogni attività fantastica che, come tale, si esprime nell'irrazionale".
In questo momento di aspre polemiche nei riguardi dell'Arte, sarebbe assai comodo per noi, e non ci sarebbe forse difficile, toccare il Cielo con le mani, tenendo nelle medesime uno dei due.... Vangeli che, come ognuno che si diletti di Filosofia sa, sono "l'Estetica" del Croce o la "Filosofia dell'Arte" del Gentile: preferiamo invece mantenerci sul nostro livello terreno e non terremo conto di nessuna delle teorie estetiche oggi più o meno di moda.
Ora l'incompatibilità tra la Filosofia e l'Arte avrebbe la sua ragion d'essere nella coerenza e nella concretezza del pensiero, nel rigore logico cioè che il pensiero impone alla sua attività, cioè in altri termini la incompatibilità tra la Filosofia e l'Arte si risolverebbe in un'antitesi tra pensiero e fantasia.
Senza staccarci dal nostro metodo di dimostrazione per assurdo, diremo che una tale antitesi presuppone il fatto che la fantasia sia qualche cosa di estraneo, anzi di diverso e di opposto al pensiero; ma questo carattere dl estraneità, di diversità di opposizione non lo si può notare che pensando, per cui - essendo questo carattere stesso immanente al pensiero - non possono poi essere rispetto ad esso trascendenti i termini della estraneità, della diversità dell'opposizione, cioè il pensiero e la fantasia.
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