Noi, per un momento soltanto e per ragioni polemiche, ci siamo dovuti mettere sul terreno dei nostri ipotetici contraddittori ed accettare che l'educazione sia la modificazione continua della nostra vita: dopo quanto abbiamo detto, crediamo di poter affermare che l'educazione sia la Vita umana stessa, in quanto essa è il carattere essenziale che distingue l'umanità dagli esseri inferiori, dagli animali cioè e dai bruti. Una definizione del genere implicherebbe invece una distinzione tra educazione e vita umana, distinzione impossibile in quanto vivere da uomini é esclusivamente educarsi, svolgersi ragionevolmente e non semplicemente alimentarsi come gli animali o addirittura vegetare come le piante.
Ora è innegabile che il Gentile abbia originalmente impostato in questi termini il problema, ma é anche indubbiamente vero che questa coraggiosa impostazione del problema da parte del Maestro, lungi dallo svilupparsi, sia divenuta invece una timida esigenza nei discepoli da cui invano si è attesa la soluzione del problema dell'educazione nella Filosofia. È per questo che noi ai fiumi d'inchiostro ed alle tonnellate di carta impiegate dagli attualisti crediamo opportuno opporre questi versi del Giusti in cui il problema stesso è impostato con maggior coraggio, con maggiore chiarezza e soprattutto con maggiore efficacia:
Presso alla culla, in dolce atto d'amore,
che intendere non può chi non è madretacita siede e immobile: ma il volto
nel suo vezzoso bambinel rapito,
arde, si turba e rasserena in questi
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