CONCLUSIONE____________________________________
La Filosofia come unità del Sapere
Il risolvere tutte le forme derivate nella loro attività originaria, e cioè tutte le discipline empiricamente considerate nella Filosofia, è lo stesso che porre la Filosofia medesima come unità del Sapere. Infatti, allorquando si è provato che quest'attività originaria costituisce il presupposto essenziale per l'organizzazione di ogni singola disciplina, ci pare che sia del pari dimostrato che la Filosofia, se non è considerata come prodotto e quindi come sistema, ma come attività del pensiero e quindi come creatrice delle sue forme che concretizza storicamente, debba costituire l'essenziale fondamento unitario di tutte le disciplina comunque considerate.
Il problema non è affatto nuovo: fin dal suo sorgere e dal suo denominarsi, la Filosofia, volendo essere amore del Sapere e quindi drammatica aspirazione al possesso dell'oggetto amato, veniva ad identificarsi col Sapere stesso - sicché le più disparate cognizioni scientifiche, artistiche, politiche e religiose venivano considerate come facenti parte integrante della Filosofia. Cosi, mentre Talete, Anassimandro ed Anassimene danno una base mitica alla ricerca dell'arché, d'altro canto é ad essi che si deve un primo tentativo di organizzazione scientifica delle nozioni con l'indagine naturalistica; così nelle espressioni artistiche del poeta Senofane di Colofone troviamo una critica del movimento, empiricamente considerato, in cui son le lontane origini del Calcolo Infinitesimale; così Pitagora è conosciuto come fondatore di una setta religiosa e politica ed in pari tempo a lui si attribuisce la famosa tavola della moltiplicazione ed il teorema del rapporto fra i cateti e l'ipotenusa nel triangolo rettangolo - e via fino a Platone, ad Aristotele.
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