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      Ciò, che in vece di loro, posto in veduta a voi ad ogni maniera di studio naturalmente inclinati, e i quali, mercè la vigilanza, e la dottrina di chi a questo illustre Seminario presiede, non solo non avete nel fatto della lingua un simile pregiudizio, ma anzi con esso me nell'opinare convenite, servir potrà, quale sprone ai fianchi di chi già corre, a vie più vaghi rendervi di così nobile disciplina, e de' vostri ottimi talenti ben degna.
      Ed invero di quanto l'uomo per lo favellare gli altri animali sopravanza, e da loro si differenzia, come quegli che per esso le rare bellezze dell'anima dà a vedere; di tanto sovra gli altri uomini sembra che e' si vada per l'eloquenza avanzando. Quindi è, che un muto poco è in apparenza da' bruti dissomigliante; e tra le altre genti chi nel silenzio per indòtto passava, apre nel parlare il tesoro maraviglioso del suo sapere, con tale avvantaggio bene spesso di credito e d'interesse, che un poco di ragione saputa dir bene, e con acconcia eloquenza portata, superi ed affoghi, per dir così, quel molto che altri, di facondia sfornito, non sa, qual merce vendibile, collocare in veduta. E sembrando che uniformi al parlare sieno della vita nostra i costumi, afferma il Morale, che il favellare il volto è dell'anima; onde Socrate a quel giovane, che sin allora avea taciuto: Parla, disse, perch'io ti veggia.
      Se questi però sono avvantaggi a ciascuna lingua comuni, non vi so dire, uditori prestantissimi, quanto maggiormente crescano nella Toscana a cagione della sua grande attitudine a palesare i propri concetti.


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Lezioni di lingua toscana
di Domenico Maria Manni
Editore Silvestri Milano
1824 pagine 179

   





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