Ciò che espresse leggiadramente il Poeta divino cantando:
Opera naturale è ch'uom favella,
Ma così, o così natura lasciaPoi fare a voi, secondo che v'abbella.
E ben raccontasi dal Varchi di quel precettore del secol suo, che tanto superato era nel discernimento, e nel giudicio dagli scolari, di quanto dovea egli precorrere loro, e dare esempio; fino a procedere verso di essi con rigoroso gastigo, perchè la lettura tersissima del Petrarca, materia era ai gentili spiriti loro di esercitamento e di studio. Stravaganze, per vero dire, di tempra sì strana, che sembra, se qualunque di noi in qualsivoglia degli accennati modi trascurasse questa del viver civile essenzialissima parte, esser egli stolto ed insensato; mercechè, ascoltando gli animali stessi volentieri, e secondando, e andando dietro agl'impulsi della natura, noi di ragione dotati, e di discorso, che è ciò, che sopra loro inalzandoci, a Dio ci fa simiglianti, vorremmo a loro in questa parte restare inferiori.
Ed oh fosse almeno un'impresa difficile l'apparare la favella, di ch'io ragiono, che servisse di specioso pretesto per non l'aver coltivata! Sembra a voi forse di dover apprendere la franzese, o l'alemana, o l'inglese? La paragonate voi peravventura ad alcuna delle difficilissime lingue d'Oriente? nelle quali scuorano i soli primi elementi, per non entrare a dirvi delle particolari difficoltà di ciascuna di loro. Ha ella forse quel molto di malagevole, che in tante altre lingue d'Europa si trova, sicchè in pari grado si veggia la difficultà d'apprenderla, e la gloria, e il piacer che ne trae chi ben la parla?
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