Pagina (33/179)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Prende sbaglio però sopra di questo il Crescimbeni in credere che il lamento del Firenzuola fosse contra Claudio Tolomei diretto, e contra Adriano Politi, ambedue senesi, avvegnachè quest'ultimo, uscita per opera del Trissino la nuova Ortografia delle lettere mentovate, si desse anch'egli a pubblicar nuove regole; oltre a che era il Firenzuola buon amico del primo, cioè del Tolomei, le cui lettere dell'edizione di Gabriel Giolito si videro poscia a competenza dell'opere del Trissino corredate di questa distinzione di carattere, fra l'altre, cioè dell'O di tondo nel carattere di corsivo, a dimostrare l'O largo. Acquietandosi il romore con non farsi già nulla della rinnovazione in detta maniera cominciata, venne fuori Neri Dortelata, fiorentino, che in ponendo in luce l'anno 1544 il Comento volgare di Marsilio Ficino sul Convito di Platone, tra le novità, che nella stampa di esso introdusse, nell'O, o nell'E aperte dalle chiuse alcun distintivo d'accenti vi fece, il quale non fu, al solito, abbracciato, quantunque avanti un lungo studiato discorso d'ortografia sotto suo nome, ma in realtà di Cosimo Bartoli, al detto Convito facesse precedere; e finalmente, pochi anni sono, il chiarissimo, e d'eterna fama degnissimo, Ab. Anton Maria Salvini, ai conforti di molto erudita persona, e delle lettere benemerita, mise fuori nella sua Versione d'Oppiano nelle due mentovate vocali alcuni segni, come accenti (usati già dal Lenzoni a contrassegnare de' verbi nell'indicativo alcune persone del singolare),


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lezioni di lingua toscana
di Domenico Maria Manni
Editore Silvestri Milano
1824 pagine 179

   





Crescimbeni Firenzuola Claudio Tolomei Adriano Politi Trissino Ortografia Firenzuola Tolomei Gabriel Giolito Trissino Neri Dortelata Comento Marsilio Ficino Convito Platone Cosimo Bartoli Convito Maria Salvini Versione Oppiano Lenzoni