Vera cosa č, che se avessimo tale scarsezza, non ce ne affliggeremmo per questo, essendo un male, che alle lingue sorelle della nostra, secondo ch'io odo dire, č comune; ma il fatto č, che questa scarsitā veramente non l'abbiamo.
Manchiamo, dicono essi, di tutti i comparativi, ristringendoci a quei soli quattro, Maggiore e Minore, Migliore e Peggiore, nč č permesso a noi il dire, come ai Latini, Lucidior, Pulchrior. Ma siccome noi abbiamo un Pių e un Meno che aggiunti al positivo ci spiegano l'istesso, cosė č supplito il difetto con vantaggioso, anzi soprabbondevole guadagno; mentre cambiandosi da noi il Meno, in Viemeno, in Viemanco, in Manco, in Sotto; e sė il Pių, in Maggiormente, in Viemaggiormente, in Oltre, in Sopra, e in Viepių, diciamo il fatto nostro in pių forme, che i Latini ed i Franzesi, per ragion d'esempio, non dicono il loro.
Ma quello che dee, per mio avviso, attutir la baldanza di coloro, che della manchevolezza del comparativo ci rampognano, si č la copia di aumentativi e diminutivi, de' quali non meno nell'aggettivo, che nel sostantivo ci veggiamo forniti. Diranno i Latini Pulchrior, e noi diremo Bellone, Belloccio, e col traduttore di Seneca Trabello, e con gli antichi insieme, e co' moderni Oltrebello, Soprabbello, o Arcibello. Cosė altri molti di simil sorta, quali sono Gravotto, Gravaccio, Gravonaccio, Grandotto, Grandaccio, Grandonaccio, presso gli antichi Tragrande, Maggiore, e Pių maggiore; e appo noi Sovraggrande e Arcigrande, che tutti servono di comparativi insieme con molti pių, che in simiglianti casi accrescono quanto un vuole il positivo, e sarebbe un abusarmi troppo dell'altrui attenzione il rammentarli col darne qui intera serie.
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Maggiore Minore Migliore Peggiore Latini Lucidior Pulchrior Viemeno Viemanco Manco Maggiormente Viemaggiormente Viepių Latini Franzesi Latini Pulchrior Bellone Belloccio Seneca Trabello Oltrebello Soprabbello Arcibello Gravotto Gravaccio Gravonaccio Grandotto Grandaccio Grandonaccio Tragrande Maggiore Sovraggrande Arcigrande
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