Consolo e Console,
Condottiero e Condottiere,
Droghiero e Droghiere,
Mestiero e Mestiere,
Cavaliero e Cavaliere,
Pensiero e Pensiere,
Calesso e Calesse, e così molti altri di questa fatta, tra cuiDoge, che gli antichi dissero anche Dogio.
Pesce, che dicono in alcun luogo di Toscana Pescio.
Gli antichi aveano ancoraDomanda e Domando,
Pastura e Pasturo,
Batista e Batisto,
dell'ultimo due esempi sovvenendomi, uno di autore antico sì, ma non fiorentino, tuttochè l'usasse in un componimento fatto da lui in Firenze, ove si stava Vescovo di Fiesole, e fu questi Agnolo da Camerino; l'altro è del Burchiello, nel Sonetto in biasimo del prender moglie. Ma ciò sia detto di passaggio.
Indeclinabili ancora sono presso di noi e mancanti del plurale: Foglia, per quella, di cui si nudriscono i bachi da seta; Erba, in significato di quella da pascolarne animali da soma; Biada e Ferrana, per pascolo pur degli animali, e Paglia in qualunque senso.
Per seguir poi a ragionar del numero, questo presso a' Toscani singolare è, e plurale, o come altri il dicono numero del meno e del più, non avendo noi il duale come hanno i Greci. Avvertasi pertanto che mancano assolutamente di singolare Nozze, Vanni, per Penne, Buove, per Legame, Spezie, per Droghe, e Parecchi; e, se mal non mi ricorda, Fauci. Stimano alcuni che ne manchino eziandio Tenebre, Erbucce, e Segrete per Prigione; ma erroneamente, conciossiachè vi abbia Segreta nelle Lettere del Casa, Erbuccia nell'uso, e Tenebra in classici scrittori, antiquati e moderni.
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