Un po' più adagio a' ma' passi. Questo uso è un giovane e rigoglioso Signore, ricco, benallevato, che non vuol essere fatto fare da i grammatici, che egli quasi quasi giudica plebe, e quando ha che dire con loro, ve l'ho detta, dà nelle furie, subito tratta di bastonargli. Bisogna temperare la sua bizzarria, e por freno a i suoi capricci con mettergli attorno un altro uso più vecchio di lui, cioè quello de i buoni scrittori, il quale maneggiando la sua furia, se lo guadagni, e correggendolo, senza parer suo fatto, l'obblighi nello stesso tempo.
E qui nel differire ad altra lezione il fare su i pronomi altre necessarie osservazioni, con questa conchiusione abbia termine il mio presente ragionare; che difficilmente fissato si sarebbe la regola del Lui e del Lei soltanto nell'obbliquo (quando l'uso del parlar familiare pur troppo dal primo religiosissimo costume l'è ita corrompendo e guastando) ogniqualvolta la regola stessa non venisse fiancheggiata, come le altre sono, dalla inalterabile autorità de' primieri cultissimi scrittori, che sono norma, e guida sicura del più forbito regolato parlare. Ed è fissata sì stabilmente, che, oltrechè niun gramatico l'ha posta in non cale, il Vocabolario insegna che il Lui nel caso retto sregolatamente fu usato, ed il Buommattei, quantunque in un secolo non aureo per la lingua nostra fiorisse, giunse a scrivere: È questo grave errore, a non pochi molto frequente, dire: Lui ha fatto, Lei mi rispose, soggiugnendo però in questa guisa: ma da chi possiede i soli principj si fugge a tutto potere.
| |
Vocabolario Buommattei
|