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      Cita di questo Altrui nel retto alquanti passi di scrittori il Longobardi, ma è appunto come se citati non gli avesse, mentre, secondo l'usata disgrazia, son tuttiquanti delle stampe più errate, e, posti al riscontro de' MSS., ad un per uno svaniscono, e vengon meno. I due primi sono del Passavanti, a carte 203 e 320 di due edizioni antiche, scorrette, e molto dagli originali a penna difformi. L'uno di questi pertanto dice: Non solamente i peccati veniali, ma eziandio i mortali, i quali altrui avesse al tutto dimenticati. L'altro: Il secondo modo, come si dee studiare, e cercare la divina scienzia si è innocentemente, ciò è a dire, che altrui viva santamente. Se poi si attende il testo, che fu di Pier del Nero, oggi bell'ornamento della libreria dei signori Guadagni, leggeremo in amendue i luoghi Altri, e non Altrui. Così cangiano tal pronome i testi a penna della Fiammetta di Gio. Boccaccio, la cui corrotta autorità, colpa delle stampe, stima in terzo luogo che faccia al suo proposito il Longobardi.
      Quanto poi egli s'inganni in quel di Dante, Inferno, 33:
      Breve pertugio dentro dalla muda,
      La qual per me ha 'l titol della fame,
      E in che conviene ancor che altrui si chiuda,
      lo dimostrano non solo i MSS. migliori, ma le stesse stampe più accreditate, le quali leggono concordemente:
      E in che conviene ancor, che altri si chiuda.
      Porta ultimamente per lo suo fine un esemplo del tante volte da noi riprovato Dittamondo stampato, nel quale leggendosi al libro 4, capitolo 19:
      E ciò fu ver, se altrui non m'inganna;


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Lezioni di lingua toscana
di Domenico Maria Manni
Editore Silvestri Milano
1824 pagine 179

   





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