E l'altro pur di Dante, Paradiso, 8:
Perchè un nasce Solone, ed altro Serse,
Altro Melchisedech, ed altro quelloChe, volando per l'aere, il figlio perse,
viene dalla necessità della rima bastantemente scusato.
Io però, se dir debbo quel ch'io ne sento, siccome gli antichi scrivevano Elli e Quelli, per Egli e Quegli, di che mille testimonianze ne fanno i testi a penna, mi persuado facilmente che gli addotti esempli di Dante, Inferno, 13, e Paradiso, 22, e del Petrarca, Sonetto 4, più altri, se più ve ne ha, sieno un accorciamento di Quelli, per Quegli; riprova essendone, che non si trova da' buoni trasgredita questa osservanza nel Cotesti e nel Questi. E sebbene il Cinonio, e il Longobardi soggiunsero che gli antichi talvolta dissero Questo, in vece di Questi, comprovando la loro asserzione, il primo con due esempli del Petrarca, e sì con uno del Laberinto del Boccaccio, l'altro con un esemplo delle Novelle Antiche 68, e con un di Dante, Inferno, 16, tuttavolta non sussistono; laonde io mi veggio in obbligo di provarlo.
In primo luogo l'esemplo del Laberinto, che il Cinonio adduce, non è in caso retto, bensì in genitivo, ed in genitivo pure è uno degli esempli del Petrarca, talchè essi non fanno niente alla sua prova. L'altro esempio finalmente, ch'egli allega del capitolo terzo del Trionfo della Fama, che veramente è nel nominativo, non dice altrimenti Questo, ma Questi; nè vi è d'uopo a riconoscere ciò di consultarne i MSS., posciachè anche l'impressioni buone leggono Questi.
Secondariamente, l'esempio di Dante, Inferno 16, che cita il Longobardi, legge presso di me e ne' MSS, e nelle stampe Questi, e non Questo, sì fattamente:
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