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      I tempi però de' nostri verbi, si osservi, che non tutti hanno voce semplice e pura; ma alcuni si compongono, e si coniugano o con lor medesimi, o con altri verbi. Ciò sono tutti i passati (a riserva dell'indeterminato dell'indicativo), tutti i trapassati, e sì tutti i futuri perfetti.
      Quelli che non hanno bisogno d'altri verbi, supplendo da per loro al mancamento di simili tempi, son due soli, cioè il sostantivo Essere, e il transitivo Avere, e dicono Io sono, Tu se', Colui è stato, Io ho, Tu hai, Colui ha avuto.
      Gli altri tutti prendono in presto delle voci da Essere o da Avere, e declinandole per persone e per numeri, l'accompagnano col proprio participio, siccome vedremo.
      Ma quali si servan dell'uno, e quali dell'altro, il mostra la regola, ed è, che del verbo Avere si servono tutti i transitivi, i quali sono Amo, Insegno, ecc., onde, Ho amato, temuto, sentito, Hai letto, scorto, scritto, perduto.
      Del sostantivo si servono tutti gli assoluti, i quali sono Io sudo, Io nasco, Io vengo, onde si dice, Son sudato, nato, venuto; Tu sei salito, Colui è sceso. Lo che dall'autorità degli scrittori e dall'uso resulta chiaramente.
      La difficoltà poi è in alcuni verbi, che ora usati sono come transitivi, ed ora adroprati vengono in forza di assoluti, un de' quali è il verbo Vivere, mentre si dice Io son vivuto o vissuto, e nulla meno Io ho vivuto o vissuto; e un altro si è Correre, giacchè tanto si dice Io son corso a rumore; quanto Io ho corso parecchi miglia. Simile ad essi è Fiorire, conciossiachè si dica Quegli è fiorito, e si ha fiorito.


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Lezioni di lingua toscana
di Domenico Maria Manni
Editore Silvestri Milano
1824 pagine 179

   





Essere Avere Colui Colui Essere Avere Avere Amo Insegno Colui Vivere Correre Fiorire