All'incontro, sono due addiettivi nell'appresso esempio: Vostra usanza è di mandare ogni anno a' poveri e del vostro grano, e delle vostre biade, chi poco, e chi assai.
Facilissimo è a confondersi l'avverbio col nome sustantivo nella voce Dove, come quella che in ben quattro esempli di Dante, e in due del Boccaccio io veggio non essere avverbio, ma nome, e valer luogo (donde sembra partirsi la frase nostra Per ogni dove) da ciò in poi esser suole quasi sempre avverbio di luogo. Veduto adunque qual sia l'avverbio, notar si vuole in primo luogo, che tre accidenti si considerano in esse: spezie, figura e significazione.
Quanto alla spezie, o egli è primitivo, o derivativo. Primitivo si è Forte, Ratto, Tosto, e simiglianti. Derivativo è Fortemente, Subitamente, con infiniti altri simili a questi.
Quanto alla figura, o egli è semplice, come Appresso, Più, Meno, e sì fatti; o egli è composto, e tali sono In disparte, Poco appresso, Rade volte.
Venendo alla significazione dell'avverbio, dico che molti e poi molti sono i significati di esso; ma i principali fra loro sembra che sieno.
Di tempo, di cui ve ne ha moltissimi, come Oggi, Ierlaltro.
Di luogo, di cui pur ve ne ha molti, come Qui, Altronde.
Di qualità, come Da Galantuomo.
Di numero, come Mille volte, Più fiate.
Gli avverbi poi sono ancora a denotare fortuna, siccome Avventuratamente, Per mala sorte.
Ordine, come A vicenda, Gradatamente.
Negazione, come No, Nulla.
Concessione, come Di buona voglia.
Elezione, come Meglio, Piuttosto.
Esortazione finalmente, siccome Orsù, Alto.
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