Lodiamo, giudichiamo, e dichiariamo, che esso cavaliere don Pietro della Rocca, che teneva, che Mai negasse senza la negativa, ha bene sentito, e tenuto secondo il commune, et buono uso del parlare toscano, et il prefato Cosimo Gacci da Castiglione, che teneva, che il Mai affermasse, et senza la negativa non negasse, non havere bene sentito, nè la sua openione dovere, o potere attendersi come contraria al buono, et commune uso del parlare toscano. In fede di che habbiamo fatto scrivere questo nostro lodo, dichiarazione, et sententia, la quale sarà affermata di nostra propria mano, et segnata col nostro solito sigillo. Data nel nostro palazzo a Baroncelli a dì XX di Luglio MDLXXIII, presenti M. Ruberto de' Ricci, et M. Giovanni Antinori, gentil'huomini Fiorentini.
Noi dogna Isabella Medici Orsina, duchessa di Bracciano affermiamo quanto di sopra.
Ma segue lo Strozzi: "Dante, il Petrarca, il Bembo, e il Casa non l'hanno mai fatta negare senza il Non. Però almeno in versi io me ne guarderei, che in vero mi pare una cosa strana, che la stessa voce appunto contenga insiememente il sì, et il no, che è pur primo assioma, che i logici, e' metafisici insegnano, o piuttosto suppongono: e chi è quel che non creda loro, che l'affermazione e la negazione non possano stare insieme?"
A me piace tuttavolta di soggiugnere, che l'esempio del Boccaccio citato nella sentenza sopraddetta, a' deputati, o correttori del Decamerone, o molto raro, o fuor di regola sembrò tre mesi dopo, quando dierono essi fuori le loro Annotazioni, e Discorsi sopra alcuni luoghi del Decamerone stesso; talchè dubitarono forte se egli vi fosse scorrezione in quel luogo, e sì in alcun altro.
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