Disparmente angosciate tutte a tondo,
ove i MSS. antichi talvolta leggono Disparimente, a denotar che si scrivesse da principio in due parole, sul fin della prima delle quali agevole era l'elisione, non già in mezzo di parola. Maggiore riprova però ne abbiamo in Francesco da Buti, il quale, in ispiegando questo presente luogo, il riferisce così: Disparimente angosciate; ed, oltre a quello, l'antico Comentatore di Dante scrive: Andavano disparimente angosciate. In questo mio opinare altresì mi conferma l'avverbio antico Similemente, che in Dante, nel Petrarca, e in Fazio degli Uberti, fra gli altri, si legge, ed accomoda il verso; laddove nella prosa, anche antica, noi leggeremo per lo più Similmente. Tanto dir si vuole di Infaticabile-mente, e d'infiniti simigliane avverbi negli antichi MSS. così distesi.
E giacchè siamo sull'avverbio, che ha sua desinenza in Mente, lasciar non si dee di avvertire che vi sono tra' forestieri certuni, che per leggiadria, direbbe lo Strozzi, e a me sembra per isfuggir la replica (che leggiadria non toglierebbe) in vece di dire Umanamente e Benignamente, scrivono Umana, e Benignamente. Sfuggasi pure a tutto potere una così fatta troncatura, la quale forse non avrebbe autore antico, che col suo esempio la difendesse, trovandosi tra' buoni, ch'io mi ricordi, un solo esemplo del Trattato degli Ufici Comuni, che dice Tranquilla, e Pacificamente: ove, se l'autore ne fu, come vien creduto, monsignor. Gio. della Casa, non alla fiorentina l'usò; anzi si scorge in esso affettata la maniera spagnuola, mercecchè in quella lingua un mente si fa servire a due avverbi, e, coma lo Strozzi dice, quasi uno strascico solo a due vesti.
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