Pomponio al tempo stesso combatteva felicemente contro ai Sardi ed otteneva in Roma le trionfali [127] .
Non perciò la rivolta si comprimeva in Sardegna, che più vigorosa anzi ad ogn'ora risorgeva a dispetto della mala sorte. Fu nel seguente anno tanto maggiore il commovimento degli isolani, che ambo i consoli Marco Emilio Lepido e Marco Publicio Malleolo credettero dover recarsi nella provincia, nella quale se fazioni di gran momento non operarono, ammassarono per lo meno gran bottino [128] . Né in questo consolato, né in quello del successivo anno, in cui Marco Pomponio Matone, nuovamente consolo, passò per la seconda volta a debellare i Sardi, fanno le tavole capitoline menzione alcuna di trionfi accordati ai duci, ed è probabile perciò che dopo le prime ardite dimostrazioni di resistenza, stancati finalmente dall'avversità, siansi i rivoltosi sbrancati, di modo che più scorreria e persecuzione isolata siano state queste due campagne che guerra ordinata. Se si deve anzi credere a Zonara [129 ] non scorreria ostile, ma caccia di fiere potrebbe intitolarsi la campagna di Matone, il quale disperando di poter snidiare i più arrovellati nella sedizione, che troppo fieri per discendere ad un accordo e troppo deboli per opporvisi, rifuggiti si erano ai più alti balzi delle loro montagne, facea le sue squadre precedere da alcuni veltri, che annasando per quei burroni ne scoprissero le traccie.
Agli anni succeduti a questa pacificazione [130 ] pare debba riferirsi la prima missione d'un pretore in Sardegna, che quest'isola assieme a quella di Corsica governasse a nome della repubblica; poiché sebbene dopo il trionfo di Tito Manlio Torquato i Romani abbiano dovuto considerare la Sardegna come provincia loro, nullameno le continue sommosse per le quali necessario si rendette in ciascun anno il passaggio dei consoli, non permisero che colà si spedisse uno speciale governante; onde può ragionevolmente assegnarsi l'epoca della determinata riduzione dell'isola a forma di provincia al tempo in cui fuvvi inviato Marco Valerio, primo suo pretore secondo la testimonianza di Solino [131] .
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