Diedersi adunque allora quei corsali a travagliare le città marittime e le isole, e la Sardegna fra queste, dalla quale non meno che dagli altri popoli alti clamori innalzavansi contro ai commettitori di così gravi eccessi.
Non dee recar maraviglia che l'audacia di quei corsali per lunga pezza sia stata assecondata da prospera fortuna; ma sibbene che al più vile dei ladronecci pregio sia potuto derivare dalla buona sorte, talché anche cittadini cospicui non arrossissero di inscrivere il loro nome nel ruolo di quei masnadieri marittimi. Ma la natura umana troppo è fiacca contro alle illusioni delle felici riuscite, onde stupire non dobbiamo se anche nel rimanente tutt'altra apparenza mostrasse quel navilio che quella d'una associazione di ladri. Alberi indorati si vedeano nelle loro navi, cortine di porpora e remi argentati; canti e suoni e crapule si udivano nei lidi tutti ove posavansi per imporre la legge del riscatto ai personaggi più distinti od alle città, le quali ascendevano già al novero di quattrocento. A Pompeo il Grande fu commessa pertanto l'importante bisogna di riparare a tanto vitupero; ma egli non volle recarsi nella Cilicia, ove alla notizia dei vigorosi di lui apprestamenti ritratti eransi molti dei corsali, se prima ricondotto non avesse la sicurezza nel mar Tirreno, e nel Libico, ed in quello intorno alla Sardegna, Corsica e Sicilia, locché sì felicemente e con tale rapidità eseguì, che in quaranta soli giorni, essendo egli indefesso ed i suoi luogotenenti prontissimi, pervenne a purgar intieramente di predatori quelle acque [214] .
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