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      Inviò pertanto dalla Sicilia lo stesso Menodoro, liberto suo e pirata in quei tempi di gran fama, acciò infestasse le coste nemiche con tutto il suo potere. Menodoro recossi in Sardegna, ove Marco Lurio prefetto comandava a nome di Cesare. Infelice fu lo scontro primo del duce pompeiano con Lurio, dal quale fu posto agevolmente in fuga; ma l'inconsideratezza del prefetto, il quale permise all'esercito d'inseguire con troppo ardore i fuggiaschi, occasione propizia somministrò a Menodoro di riaccozzar le sue squadre e di fronteggiare di nuovo con pieno vantaggio un nemico troppo confidente e sbrancato. Onde in breve l'isola tutta parte recossi in mano per spontanea resa, parte colla forza espugnò. Animo previdente delle future sorti mostrava intanto Menodoro, e governandosi coll'avvedutezza d'un vecchio pirata cui la buona fortuna importava più che la fede, preparavasi una propizia entratura nelle grazie di Ottaviano, rilasciando senza riscatto molti dei prigionieri in tal fazione caduti in sua podestà, e fra gli altri Eleno istesso, ricuperatore dell'isola a nome di Ottaviano ed a lui sommamente caro [260] .
      Frattanto in Roma gravi turbolenze si destavano per la novella perdita fatta della Sardegna. Il popolo, al quale, in tanto precipitamento di pubbliche variate vicende, unico interesse era rimasto quello dell'annona, travagliato era dal terribile prevedimento della fame. Giungevano ognidì novelle più tristi: le spiaggie tutte esser mal difese contro al navilio di Pompeo; i trasporti del frumento impedirsi per lungo tempo; grandi mali soprastare.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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