Dopo la morte di Nerone, ne racconta ancora Tacito [273 ] come duranti le gare di Ottone con Vitellio, la fama delle vittorie dal primo riportate nella provincia narbonese gli procacciò la sommessione della Sardegna, la quale non si lasciò aggirare dall'esempio della vicina Corsica, ove la temerità di Decimo Pacario procuratore poco mancò non ponesse a soqquadro tutta l'isola per l'inutile soccorso voluto prestare a Vitellio.
Mancata la scorta delle storie di Tacito, maggior è ancora nei tempi posteriori la scarsità dei monumenti. Gl'isolati ricordi che riportati furono dagli scrittori della storia sarda si riducono alla questura esercitata in Sardegna da Settimio Severo [274] , che meritò poscia gli onori della suprema podestà; al governo di Razio Costante durante l'impero dello stesso Settimio [275] ; ed alla notizia, la quale si può ricavare dagli atti di vari martiri, del nome di alcuni altri governanti inviati nell'isola sotto gl'imperi di Antonino Pio, e di Diocleziano e Massimiano [276] .
A questo punto gli storici delle cose sarde chiudendo la narrazione degli avvenimenti politici e civili dell'isola, la trasportano od alle vicende religiose od alle prime invasioni dei barbari. Nondimeno con una più diligente ricerca si può riempire in parte questo gran voto. Merita in primo luogo d'esser riferita la diversa sorte che correndo il secondo secolo dell'impero, si crede per taluno abbia la Sardegna avuto nella sua descrizione fra le provincie romane. Se si deve stare all'opinione spiegata dall'autore della storia civile del regno di Napoli, chiamato a disaminare le vicende simili delle provincie delle quali scrivea, fino dal tempo di Adriano incominciò la Sardegna a venir annoverata fra le provincie italiane; avendo quest'imperatore abbandonato il sistema tenuto nell'età precedenti sia in quanto alla divisione dell'Italia, che non più in regioni, ma in provincie ebbe a ripartire, sia in quanto all'indipendenza delle isole dall'amministrazione della stessa Italia [277] . Tuttavia non avendo io nella vita di quell'imperatore scritta da Sparziano o nelle storie di Appiano Alessandrino [278 ] citate dall'autore, incontrato alcun lume che vaglia a rischiarare questa sua opinione, lascio che questo tratto di storia italiana venga da altri con minor indecisione risolto; ed invece m'atterrò ad un tempo posteriore, sul quale non può muoversi dubbio alcuno, quello cioè del nuovo stabilimento dato alle provincie tutte dell'impero da Costantino Magno.
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