Appena i padri riceveano dal capo dell'esercito vittorioso le lettere annunziatrici del prospero successo, consigliavano fra loro quali leggi convenisse imporre ai debellati, e come colla generosità del trattamento giovar potesse di allettare le nazioni arrendevoli, o punir con durezza le resistenti, o frenare con cautela quelle d'ambiguo contegno. Messo il partito, il senato stesso ammoniva il generale delle prese deliberazioni ed alcuni senatori spedivagli col titolo di legati, col parere dei quali dovea egli a tutto ciò che ai nuovi sudditi appartenesse far provvisione; locché seguito, egli ai vinti facea conoscere le novelle leggi loro date, promulgandole in pubblico parlamento, ed abbandonava quindi il comando ai nuovi governanti. E quando le leggi tali erano che la nazione fosse spogliata dei suoi antichi statuti e dei suoi magistrati, e dovesse invece sottostare agli ordinamenti ed ai rappresentanti della repubblica, chiamavasi ciò ridurla a forma di provincia.
Quest'ultima è la sorte che toccò alla Sardegna dopo che i consoli Tito Manlio Torquato, Carvilio, Pomponio, Emilio e Publicio tali vittorie riportaronvi, che parve ai Romani assicurato solidamente col dritto della guerra quel vacillante dominio dell'isola, che aveano ottenuto colla cessione impostane ai Cartaginesi. Cessata dunque da quel momento l'osservanza di qualunque altro ordinamento derivato dai tempi antichi od introdottovi dai Cartaginesi, se ne spense coll'andar del tempo anche la memoria; perlocché considerata la scarsità delle notizie, mi astenni dal ragionare in tal proposito della dominazione dei Cartaginesi; come per l'istessa ragione della povertà e per la maggiore dell'oscurità de' monumenti tralasciai di dar cenno delle maniere di governo più antiche, quantunque gli scrittori nazionali abbian voluto illustrare col diadema dei monarchi tutti li più o meno celebri capi di quelle schiere di ventura che nei tempi eroici approdarono nell'isola.
| |
Sardegna Tito Manlio Torquato Carvilio Pomponio Emilio Publicio Romani Cartaginesi Cartaginesi Cartaginesi
|