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      Si avea la mira con questi suggerimenti di cattivare la benivoglienza dei provinciali; i seguenti di maggior importanza indirizzati sono a conciliar la loro gratitudine. Inculca Ulpiano ai proconsoli: non abbiano per ragione degli alloggiamenti ad aggravare la provincia; prescrive loro quali norme debbano seguire nell'affidare ai legati la giurisdizione ch'eserciscono; raccomanda la pazienza nell'ascoltare gli avvocati, l'attenzione nel darli anche ai non chiedenti, l'ordine nello spedir le cause, affinché abbia ciascuna il suo torno, l'osservanza delle ferie, la cura dei sagri edifizi, la visita dei pubblici monumenti ed il pensiero delle pronte restaurazioni [315] .
      Gl'invita pure a recarsi nella provincia senza l'accompagnatura delle mogli, o se a tanto non s'inducono, loro rammenta essersi dai padri sotto il consolato di Cotta e di Messala stanziato dover dei mali fatti delle femmine render ragione e portar la pena i consorti [316] . Questo, che ai tempi d'Ulpiano si dava solamente per consiglio, mentre la repubblica era in fiore fu precetto di stato. E chiunque brami conoscere con quanto splendore d'eloquenza siasi, regnante Tiberio, fatto tentativo nel senato di richiamare l'antica severità in tal proposito, esagerando le maggiori licenze nella pace e le maggiori paure nella guerra che l'impanio delle femmine seco trae; e con quanta finezza ed anche verità sia stata quella sentenza felicemente combattuta, e dimostrato siasi alla melensaggine dei mariti doversi per lo più imputare ogni donnesca fralezza o rigiro, ed a tempi diversi diverse massime confarsi, non ha che a leggere le preziose arringhe da Tacito riportate [317] , o per dir meglio, da lui compilate; ché a tratti caratteristici lampeggia nelle medesime quell'ingegno suo robusto, quel suo dire saettante, e quello sguardo acuto col quale a scrutar fassi in ogni sua narrazione i più reconditi pensamenti dei malvagi.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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