Colla scorta pertanto di quell'argomento, io mi avanzo ad osservare che qualora nei sei anni trascorsi fra l'arringa di Cicerone e la passata di Cesare in Sardegna dopo la guerra africana, Solci ottenuto avesse il privilegio di municipio, allorché poscia con tanto rigore punita venne la stessa città pel soccorso prestato a Nasidio [404] , sarebbe anche stata senza fallo privata di quel favore, locché non apparisce; come del pari, se Cagliari ne fosse stata nell'istessa occasione fregiata da Cesare, mancato non sarebbe ne' commentari d'Irzio il ricordo di tal concessione. Resta dunque a dire che in quel breve intervallo ottenuto abbia Cagliari il privilegio, oppure, com'è più probabile, sotto ai primi cesari che precedettero il governo di Vespasiano e di Tito, al tempo dei quali fioriva Plinio.
Allo stesso autore [405 ] ed a Tolomeo [406 ] devesi la contezza di due colonie romane in Sardegna, ed erano queste Torres ed Uselli. Il sito della prima molto era acconcio allo stabilimento d'una colonia, sia per la comodità del suo porto, che per l'ubertà delle amene sue terre, e le sue rovine mostrano anche oggidì che fiorente dovea esser quella città. L'istesso può dirsi di Uselli, la quale conservò fino a noi il suo nome antico e la sua esistenza, benché intieramente decaduta dell'antica dignità. Quale sia stata l'età nella quale i Romani disegnarono di stabilire queste colonie, e se colonie militari fossero popolate dai veterani dell'esercito, o colonie plebee composte di pagani, io non saprei giudicarlo; come non saprei affermare se vere colonie siano state, od ottenuto ne abbiano a titolo d'onore la qualificazione, e se la comunicazione sia stata fatta alle medesime dei dritti di cittadinanza romana, o di quelli soli del Lazio che concedevansi alle colonie chiamate latine; perché nella scarsità delle notizie lecito non è l'arrischiare alcuna conghiettura.
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