Alle quali saggie proposizioni l'assentimento unanime rispondeva e l'acclamazione dell'intiero concilio [533] .
Stanziate tali cose, Simmaco voltò l'animo ai bisogni delle chiese dell'Oriente; e conoscendo che il silenzio di Anastasio imperatore, il quale avea mancato della consueta onoranza verso un novello pontefice, muoveva dal di lui animo nimico ai cattolici, prese tosto ad ammonirlo desistesse dal comunicare cogli eretici e dal proteggerli [534] . Locché non bastando, contro al medesimo imperatore fulminava poscia le censure, indirizzandogli una veemente ad un tempo e paternale epistola apologetica onde rimuoverlo dai suoi errori [535] . Speravasi frattanto che i mali consigli dei proteggitori dello scisma dopo il primo ribollimento avessero leggiermente a risolversi; ma il contrario addiveniva; ché più fiera surgendo la dissensione ed armata di calunnie contro al pontefice, di nuove amarezze ebbe a riempiere il di lui animo e di nuove commozioni il suo pontificato. Si era perciò sedato appena nel secondo concilio a tal uopo congregato in Roma lo scisma, che più accesi che mai li nemici di Simmaco ogni mezzo adoperavano per rendergli infesto Teodorico. Quantunque questo re ariano abbia in quel frangente bene meritato della pace della Chiesa cattolica, rimettendo ad un altro concilio la decisione delle rinnovate gare ed onorando dal suo canto con dimostrazioni speciali di riverenza la persona di Simmaco. Ed infruttuosamente ciò praticavasi da Teodorico, non bastando gli espedienti temperati ad attutare le due fazioni che con calore eguale, benché con diversa giustizia, parteggiavano per Simmaco e per Lorenzo.
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