Prevedendo allora i Sardi che sulle loro terre verrebbe a rovesciarsi quest'altra tempesta, inviarono a Lodovico una solenne ambascieria, la quale partitasi da Cagliari, recando vari doni, fu presentata all'imperatore nella città di Paderborna in Germania [608] . A questa ambascieria si volle dare da qualche storico [609 ] il colore di una spontanea dedizione dell'isola. Ma siccome io non trovo negli annali franzesi che la sola menzione dell'ambasciata, e non sono indotto da altre conghietture a reputare piena sommessione ciò che poté essere od un atto di omaggio, od una richiesta di amichevole protezione; perciò non credo necessario l'intorbidare maggiormente, col dar passo a quella opinione, la purtroppo malagevole indagine delle vicende sarde di quei tempi.
Tacciono le memorie contemporanee sull'esito delle altre incursioni che dopo quella novella rottura di guerra, dovettero i Saraceni tentare nella Sardegna. invece di tali notizie gli annali dell'impero di Lodovico ci presentano il ricordo di un atto con calore grandissimo esaminato dagli eruditi, nel quale la sorte politica della Sardegna fu anch'essa compresa. Voglio qui parlare della celebre costituzione di Lodovico Pio, nella quale, confermandosi ed ampliandosi le donazioni già fatte alla Chiesa romana da Carlo Magno, trovasi aggiunto alla cessione dell'isola di Corsica, già in queste mentovata, l'abbandono ancora della Sardegna e della Sicilia [610] . Non è mio intento di apportare il debole mio giudizio in un suggetto sul quale i più illustri scrittori hanno da un canto e dall'altro impiegato tutto l'acume delle critiche disquisizioni.
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