Né se qualcuno fosse da tanto che potesse aggiugnere un'osservazione novella, utile perciò io dovrei stimare la di lui opera a maggiormente rischiarare in tal parte i fasti della Sardegna; poiché dai fatti che sono manifesti, e non dai diritti che involti trovansi più volte nell'oscurità, conviene derivare le storiche narrazioni; ed i fatti, come in appresso vedremo, apertamente dichiarano che nei tempi succeduti la sede apostolica esercitò per più secoli nell'isola atti di sovrano potere. Laonde o vogliasi dare a quella costituzione di Lodovico il valore da molti riconosciuto, o vogliasi dire che la sommessione dell'isola alla Chiesa romana fu il frutto di quel crescente bisogno che nel decadimento dell'imperio orientale sentivano le provincie lontane ed obbliate di altra tutelare autorità, la serie e la discussione delle vicende sarde punto non varia. Anzi se mai abbracciandosi da alcuno quest'ultima opinione, si volesse credere, che la Sardegna in quella generale dimenticanza di una signoria non più amata per la sua noncuranza, non più temuta per la debolezza sua, ed abborrita anche talvolta per la discordia delle opinioni religiose, siasi governata come parecchie altre provincie d'Italia passate gradatamente dall'obbedienza degli imperatori greci alla suggezione della sede apostolica, potrebbesi allora dire della Sardegna ciò che uno scrittore dei nostri tempi [611 ] affermò di Roma dicendo: che i Romani vedendosi trascurati dagli imperatori, s'andavano sempre più affezionando ai sommi pontefici, romani anch'essi quasi sempre e per le loro virtù rispettabilissimi; che la difesa di Roma riguardavasi come una guerra religiosa, poiché i nemici erano ariani o pagani, ed i papi per proteggere i cittadini impiegavano le ricchezze della Chiesa; che perciò il crescente potere dei pontefici sulla città di Roma ebbe per fondamento i due titoli i più rispettabili, le virtù ed i beneficii".
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