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      Si riferì quindi dagli stessi scrittori che i Pisani, eccitati anche dagli inviti del pontefice Leone IX a combattere un'altra volta, essendo capitanati da Iacopo Ciurini, dopo aver conquistata nel passaggio l'isola di Corsica, tanto terrore destarono colla sola notizia della loro venuta nei Saraceni, che non sofferendo l'animo a Museto di aspettarne lo sbarco, fuggissene in Africa, avendo prima spogliata l'isola d'ogni cosa ed appicciatole il fuoco, che tutta l'arse, distrusse e spopolò.
      Il Muratori con molta esitazione rapportò nei suoi annali questo fatto, del quale i fasti di Leone IX non danno, come egli asserisce, la menoma contezza [672] . Maggiori sono anche le dubbiezze che a mio credere debbono insorgere su tale avvenimento, se mai alla narrazione degli annalisti pisani, che nello scontro precedente la fuga ci additarono di Museto, quella si dovesse preferire degli scrittori di Genova, i quali raccontano: essere nello stesso conflitto caduto quel re fra le mani dei vincitori; essere stata la di lui persona consegnata ai Genovesi; averne eglino fatto omaggio a Cesare, come del migliore trofeo di lor vittoria [673] . Poiché arduo sarebbe in tal caso il trovare un mezzo con cui Museto prigioniero, e prigioniero da non custodire sbadatamente, avesse potuto presentarsi altra volta alla testa delle sue squadre. Massima è poi l'ambiguità che si aggiunge se il racconto degli annali pisani già citati si confronti con quello che incontrasi in un frammento di altro annalista [674] , al quale pose specialmente attenzione lo storico delle repubbliche italiane Sismondo Sismondi [675] . Si scrisse in quella cronaca che Museto oramai cadente per vecchiaia, procacciati alcuni soccorsi dalla Spagna, mosso da quella penisola, avea esterminato in breve nella Sardegna le forze pisane; la qual cosa mal comportandosi da alcuni patrizi di Pisa, armato a proprie spese un navilio e fatta società con alcune famiglie di Genova e con Bernardo Gentilio, spagnuolo, conte di Mutica, passarono essi nell'isola, ed accampati nelle spiaggie della capitale rimasta fedele ai Pisani, dopo avere in quella città sostenuto un vigoroso assedio, vincitori del pari in terra e nel mare, la loro compiuta vittoria illustrarono colla prigionia di Museto e colla totale sconfitta delle di lui genti.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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