Richieste dal pontefice ricusate; poiché inclinato egli era, come scriveva, a sostenere con ogni suo mezzo l'autorità di un giudice il quale dato gli avea sì segnalate prove di costante devozione [691] .
Voltando ora il discorso, come promisi, a Mariano, giudice di Torres, onde determinare in qual luogo debbasi collocare il di lui nome nell'ordine di quei regoli, devo riandare l'argomento già altra volta tratto [692 ] da una donazione posteriore del giudice turritano, Gonnario II per riconoscere se questo Mariano si possa credere lo stesso del Mariano, avo del donatore, rammentato in quella carta fra gli altri di lui ascendenti. La qual cosa a me sembra la meno sottoposta a difficoltà; abbenché altri nostri storici abbiano, per evitare quella disamina, introdotto nella serie dei regoli turritani più giudici dello stesso nome; senza por mente che il principio del regno di Gonnario non era così discosto dal tempo in cui si scrisse a Mariano l'epistola di Gregorio, che il periodo intermedio sopravanzasse la misura ordinaria della durata di due generazioni [693] .
Se con tale conghiettura il nome di Mariano si può opportunamente inserire fra quelli degli ascendenti di Gonnario II, tornerà meno malagevole il riempiere quel solo grado che fra gli stessi ascendenti trovasi voto nella carta di quest'ultimo; quello cioè del bisavo del donatore, il nome del quale fu in quella scrittura trasandato, forse perché egli né tolse dal padre suo Barisone, né diede al suo figliuolo Mariano l'esempio di qualche liberalità a pro dei Cassinesi.
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