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      Guglielmo Ficomataro fu il primo che con tre galee genovesi s'impossessò d'una nave pisana salpata da Cagliari con un carico di vittuaglie e di argento del valsente di quindicimila lire. Dall'altro canto Rosso Buzacherino, capitano pisano, armate sedici galee, avea devastato in Corsica le terre di Bonifacio e lasciato quindi le sue soldatesche nel porto di Torres. Uditasi la qual cosa dai Genovesi, avendo essi armato un potente navilio e creatone ammiraglio Tommaso Spinola, si mossero ad incontrare la novella flotta pisana comandata da Andreotto Saracino; il quale avea anche acquistato entratura nella grazia degli isolani dappoiché il giudice d'Arborea avea tolto per moglie la di lui figliuola. Ma questa flotta, dopoché ebbe per qualche tempo mareggiato invano senza imbattersi nei nemici, impaziente di quiete, imprese a sfogare l'impeto della guerra sulle terre devote ai Genovesi [877] . Nel mentreché una parte dell'armata genovese, assistita dall'autorità e dalle forze di Emanuele Malaspina, mescolava ogni cosa in altri luoghi dell'isola, provocando dappertutto sedizioni e tumulti [878] . Voltaronsi dunque i Pisani a stringer d'assedio la rocca d'Alghero (che governavasi, come scrissi, dalla famiglia genovese dei Doria), ricercando d'aiuto il giudice di Arborea, il quale non tardò a passarvi con valido ausilio. Tennero fermo gli assediati, e trascorsi erano già vent'otto giorni senza che volessero cedere al nimico. Si arrendettero alla fine a patti tali che dimostrassero essere stato in loro balia il resistere maggiormente.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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