Non contenta Eleonora di ricercare il tranquillo dominio degli stati posseduti dal padre suo Mariano e la libertà del consorte, estendeva le sue mire a procurare a tutta l'isola una durevole quiete. Epperò domandava: nelle castella del re si ponessero guarnigioni a piacimento, salvo in quello di Sassari; dappoiché colla guerra già agitatavi più volte, gli animi di quei cittadini inacerbiti contro agli Aragonesi a malincuore sopporterebbero di averli così vicini e sopra capo; fosse dunque quella guarnigione formata di Sassaresi, eccettuato il castellano; e se ciò non andasse a grado al re, si demolisse piuttosto la rocca; gli stranieri signori di feudi non più risiedessero in Sardegna; esser eglino il fomite delle rinascenti discordie; mezzo unico per odiarli meno esser quello di non vederli; un solo governatore reggesse tutta l'isola, e fosse egli Aragonese o Catalano al pari degli amministratori delle rendite del tesoro; gli altri uffiziali tutti da eleggersi dal re fossero nazionali, fuoriché quelli di Cagliari e di Alghero; fra i sudditi del re ed i vassalli di Eleonora fosse reciproca la libertà del mutar domicilio. Con tali patti Eleonora mostrava che cosa pensasse dei mezzi i quali poteano spianare le tante difficoltà dì per dì presentatesi al governo aragonese, o nel far rispettare o nel far amare dai Sardi il novello dominio [1055] .
Prima sollecitudine del novello re d'Aragona don Giovanni, figliuolo e successore di don Pietro, fu quella di destinare a governatore generale del regno don Ximene Pérez di Arenoso; commettendogli di continuare con Eleonora le trattative, le quali per la mutazione del regno non aveano potuto ricevere eseguimento.
| |
Eleonora Mariano Sassari Aragonesi Sassaresi Sardegna Aragonese Catalano Cagliari Alghero Eleonora Eleonora Sardi Aragona Giovanni Pietro Ximene Pérez Arenoso Eleonora
|