Desideroso il re di munire gagliardamente le castella che per questa convenzione venivano sotto la sua podestà, spediva prontamente nuovo rinforzo di soldatesche nell'isola; dopoché in presenza dell'ambasciatore di Arborea avea solennemente ratificata la concordia [1057] . E riducevasi questa ad effetto colla libertà accordata a Brancaleone e colla rinuncia delle rocche cedute o scambiate [1058] . Tuttavia quando sembrava al re di aver solidato la pace, rinasceva più fiera che mai la guerra che Brancaleone rompea altra volta contro agli Aragonesi; o perché gli armamenti i quali faceansi allora dalla repubblica di Genova gli dessero fidanza di trarne qualche ausilio; o perché gli pugnesse l'animo la preferenza data dal re a donna Violante Carròz nella successione del feudo di Chirra, cui Brancaleone aspirava; o perché accostatosi dopo così lunga prigionia all'animosa sua moglie, si fosse nel di lei consorzio acceso a nuovi pensieri d'indipendenza. Né in verun altro tempo si propagò con tanta rapidità il terrore od il favore delle arme d'Arborea; perché non erano passati molti mesi dopo l'accordo, che già tutta quasi la provincia di Logodoro sottostava alle leggi di Eleonora e di Brancaleone. Il quale presentatosi in Sassari avea ricondotto quella città e castello sotto la sua obbedienza; nel mentre che occupava anche la rocca d'Osilo; cingeva d'assedio molte altre castella; facea sollevare contro al re i popolani tutti della Gallura; e tenea segrete pratiche per corrompere la fede degli Algheresi ed intimorire gli abitanti di Chirra.
| |
Arborea Brancaleone Brancaleone Aragonesi Genova Violante Carròz Chirra Brancaleone Arborea Logodoro Eleonora Brancaleone Sassari Osilo Gallura Algheresi Chirra
|