Non posso è vero arguire da ciò che negli antichi tempi dei giudici la giurisprudenza fosse uniforme; come non posso affermare che nella stessa età fosse assai estesa nell'isola la signoria feudale [1093] ; poiché cadendo il governo di Eleonora in un tempo posteriore al dominio aragonese, poterono i di lei antenati che giurarono vassallaggio ai re d'Aragona, propagare nella provincia la novella maniera di signoria col mezzo dei feudi di un grado subordinato. Ad ogni modo, se fu poco noto fra noi nei secoli dei giudici il potere feudale, la Sardegna per ciò solo presenta all'osservatore una diversità notevole a considerare nel confronto delle altre provincie. E se la concessione dei feudi era diffusa, un'altra differenza si può egualmente notare; in quanto è lecito il credere che i nostri giudici abbiano riserbato a sé anche in quelle terre la superior potestà sulle cose civili. Potendosi tal cosa conghietturare non solamente dalle ordinazioni della provincia di Arborea; ma eziandio dall'essere stati incogniti nell'isola in tutto quel periodo di tempo quei ribellamenti dei vassalli travagliati dai loro signori senza fiducia di riparo; pei quali essendo nato nel X ed XI secolo, dopo molto sangue sparso, il bisogno di determinare fissamente i diritti e gli obblighi reciproci di ciascheduno d'essi, si dovette devenire da Corrado il Salico a stanziarne le leggi.
Che se la cagione si dovesse rintracciare di questa moderazione nell'esercizio delle signorie feudali; e di quella regolarità nei metodi giudiziari; e di quel rispetto serbato a molte massime della ragion civile dei Romani, non sarebbe malagevole il riconoscere esser debitrice specialmente la Sardegna di questi risultamenti alle sue vicende politiche; per cui, mentre negli altri rispetti fu la sua sorte più malaugurosa di quella delle altre provincie europee, in questo riguardo della sua giurisprudenza fu di molte altre più fortunata.
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