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      Onde nascer può bene il bisogno di ricorrere ad altre dottrine per supplir la legge ove manca; non mai per intenderla ove parla. La qual cosa per coloro che meditarono sulle molte leggi oscure e sulle poche leggi chiare dei vari codici, non deve al certo parere di lieve momento. In somma della legislazione di Eleonora si può dire in questo rispetto ciò che Montesquieu fermava per condizione di ogni legge: esser cioè fatta anche per le persone di mediocre intelletto; e non riconoscervisi perciò verun artifizio logico, ma la ragione semplice di un padre di famiglia [1106] .
      Ripigliando ora la narrazione delle vicende aragonesi in Sardegna, mi tocca di riferire come fino dai primi tempi del suo regno abbia don Martino voltato i suoi pensieri a migliorare nell'isola le sorti della Corona. Avea egli infatti sedato appena i tumulti della Sicilia con passare colà personalmente per farvi trionfare i diritti del re don Martino, suo figliuolo, che nel veleggiare di nuovo verso i suoi stati, volle per se stesso conoscere l'andamento dei negozi guerreschi della Sardegna. Approdò dunque il re colla sua flotta a Cagliari, e soffermatosi in quel castello per alcuni giorni, andò in Alghero; dove ebbe a soggiornare meglio d'un mese facendo provvisione ai bisogni delle sue genti; fra le quali quelle di Longonsardo strette nuovamente d'assedio abbisognavano di più pronto sussidio [1107] . Ritornato il re in Barcellona innalzava tosto al comando generale dell'isola lo stesso don Ruggiero di Moncada già dal fratello destinato al medesimo incarico; il quale avea voce d'uno dei più gagliardi cavalieri di quel tempo.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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