Moriva da lì a poco il re don Giovanni, e moriva in Sardegna il viceré. Ed invano allegravasi di tal morte il marchese; il quale malgrado del favore con cui il re di Castiglia avealo prima riguardato, continuò ad esser tenuto sotto una severa custodia dopo che lo stesso re succedette alla Corona aragonese. Si spense perciò la vita del marchese fra le angoscie in quel medesimo castello di Xativa; dove morì con lui il visconte di Sanluri [1198] .
Comincia qui il regno di don Ferdinando il Cattolico: regno celebre quant'altro mai, e nel vecchio mondo dove surse coll'aggregamento dei reami di Aragona e di Castiglia la gran possanza spagnuola; e nel mondo novello, sul cui vergine suolo furono sotto gli auspizi di quel principe piantati per la prima volta i vessilli d'Europa. Nullameno per la Sardegna passò quel regno senza lasciar copiose memorie; o perché nelle maggiori bisogne che riempierono la vita di quel principe, il reggimento di un popolo lontano e tranquillo attirato abbia minori riguardi; o perché tanto sia stato l'infievolimento generale degli isolani dopo le infelici vicende dei tempi preceduti, che meglio si sentisse il bisogno della quiete che quello del riaversi.
Le prime sollecitudini del novello re si indirizzarono invece all'isola di Corsica, onde ridurla a obbedienza; e da ciò un danno derivava per la Sardegna, poiché cacciati ne furono per ordinamento sovrano tutti quei Corsi che per ragione di commercio vi aveano fissato la loro dimora [1199] . A se stesso poscia ed alla sua corona cagionava un danno più grave in quel primo incominciare del regno colla generosa largizione che di molti vastissimi distretti riuniti al patrimonio regio per motivo delle recenti confiscazioni, facea in tal tempo con titolo di feudo allo zio suo materno Enrico di Enríchez.
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