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      Anzi siccome erano dovute quelle domande al solo zelo dello stamento militare (della qual cosa frequenti trovansi gli esempi nella storia dei nostri parlamenti), non sarà qui fuor di luogo il notare che da quell'illustre corpo doveasi specialmente attendere ogni pensiero indiritto al comune profitto. Nell'ordine ecclesiastico i seggi maggiori erano occupati dagli stranieri; e questi, se vere sono le memorie del tempo, non obbliavano pel soggiorno che aveano comune con noi, la patria che aveano comune con altri. Lo stamento reale privato dalle leggi della sua istituzione del vantaggio di poter sciegliere in ogni classe di persone i suoi membri; nudrito altronde in quelle difficoltà che di frequente nascono e così di rado si estirpano nella collisione dell'interesse municipale coll'interesse patrio, raramente innalzava la voce per oggetti che suoi non fossero. Nello stamento militare pertanto si risolveva la vera rappresentanza degli universali bisogni e desiderii; perché in esso si radunava l'altezza dei sensi, la maggior fortuna, l'attaccamento al trono, l'esperienza degli uomini rotti al maneggio dei pubblici affari, e quella sapienza del padre di famiglia che tanto giova al governo delle cose maggiori.
      Il re don Ferdinando allor che approvò la maggior parte delle dimande, accettando ad un tempo dal parlamento l'offerto donativo di centocinquantamila lire [1206] , avea avuto il rammarico di vedere in qualche maniera conturbata la pace dell'isola e per sospetto di nemiche invasioni, e per interne dissensioni.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





Ferdinando