Moriva dopo pochi anni Ferdinando il Cattolico lasciando i vasti suoi regni a Carlo d'Austria. E questi governando insieme colla madre Giovanna le provincie spagnuole, formava coll'unione degli stati paterni quel potente imperio, i fasti del quale avriano soprastato a tutti gli altri avvenimenti dell'età moderna, se i grandi commovimenti dei giorni nostri segnando rapidamente epoche novelle, non avessero fatto sì che la storia di pochi anni contenga tanta copia di grandi e di lagrimevoli vicende quanta saria bastata a riempiere gli annali di molti secoli trascorsi; quanta basterà certamente a cattivare tutta l'attenzione di molti secoli avvenire.
Il primo atto di quel sovrano in Sardegna fu la nomina del novello viceré don Angelo di Villanova, già altra volta destinato a quel supremo comando. Il primo atto importante del viceré fu la convocazione delle corti [1221] . In queste germinò per la prima volta nelle cose appartenenti allo statuto quella funesta dissensione fra l'una provincia e l'altra del regno, della quale per altri rispetti erano già da lunga pezza ascosi i semi. I gentiluomini di Sassari, d'Alghero e degli altri luoghi settentrionali comportavano a malincuore che per la validità delle unioni dello stamento militare si richiedesse un'assemblea nella capitale. Ottennero perciò dal parlamento che si ricercasse la facoltà delle radunanze separate nella città di Sassari pei membri dello stamento militare soggiornanti in quella provincia. Se non che alla condiscendenza delle corti non corrispose il decreto del sovrano; il quale avvedutamente comandò si serbassero in tale proposito inalterate le antiche costumanze [1222] .
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