Cesare sorrise anche di ciò; e lieta in ogni rispetto passò la giornata dell'arrivo e la seguente; nella quale, dopo ch'ebbe il sovrano armato col cingolo equestre vari distinti personaggi [1246] , e dopo aver più volte rallegrato con amorevoli accenti l'animo dei cittadini, salpò di nuovo alla volta di Maiorca, accompagnato da voti, ma non da auspizi favorevoli.
Dopo la relazione di questa venuta dell'imperatore, le memorie della storia sarda non altro avvenimento ragguardevole contengono che la congrega del nuovo parlamento tenutasi mentre ancora reggeva l'isola lo stesso don Antonio di Cardona [1247] . A questo viceré erasi per la prima volta data la qualificazione di capitano generale delle genti d'arme dell'isola; e forse ciò fu fatto perché a nissuno dei viceré cadesse in pensiero che la loro pretura fosse solo un uffizio di civile reggimento; e che fosse lecito nelle vicende guerresche il seguir l'esempio della militare accidia di don Angelo di Villanova. Lo stamento militare pertanto trasse da quel novello provvedimento l'occasione per richiedere si dichiarasse non dover quel titolo partorire negli obblighi dei viceré dipendenti dalle leggi stanziate nelle corti veruna mutazione [1248] . Pose mente eziandio lo stamento a vari altri affari d'universale interesse del regno: esponendo al sovrano il preciso bisogno che aveasi di restaurare alcuni ponti, a qual uopo offerivasi una porzione delle somme votate in quelle corti [1249] ; implorando piacesse al sovrano dichiarare abolita la concessione delle regie lettere di mora, per le quali arrestavasi l'effetto legale degli obblighi privati [1250] ; rappresentando la convenienza di frenare il lusso strabocchevole delle classi inferiori della società colla promulgazione di una legge regolatrice delle spese [1251] .
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