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      Tale donativo era poscia rinnovato per un decennio nelle succedute corti ordinarie. Furono queste presiedute dallo stesso marchese di Baiona, senza che siagli toccato di vederne l'approvazione; perciocché questa fu soscritta dal sovrano dopo che per la di lui morte eragli succeduto nel comando il marchese di Almonazir [1317] . Si ripeté dagli stamenti in questa assemblea l'istanza onde ottenere pei soli nazionali la collazione delle prelature [1318] . E si ripeté vanamente; perché dal sovrano si promise un decreto al quale fin d'allora si volle annessa anticipatamente l'autorità di una legge di parlamento. Ma siccome quel decreto non si maturò giammai pienamente, non intervenne perciò nelle antiche massime la mutazione bramata dai nazionali. Eguale privilegio si chiedeva contemporaneamente per le cariche giudiziarie e del regio patrimonio. E simile fu pure la sorte di questa dimanda; dacché una riserva, di cui non si prevedeva da una parte, non si sperava dall'altra il termine, impose silenzio alla petizione [1319] . S'imploravano nelle stesse corti novelli ordinamenti per la restaurazione dei ponti; e concedevasi dal sovrano sulla somma annua degli scudi cinquantamila offerta dagli stamenti pei bisogni dello stato, la metà intiera di tal donativo [1320] . Non essendosi ancora messa in opera la compilazione e pubblicazione degli atti delle corti, della quale sovra si è dato cenno [1321] , venivane in questo parlamento rinnovata l'istanza; ed accompagnato era al desiderio il provvedimento coll'incarico che di ciò si commetteva al giudice della Reale Udienza don Giovanni Dexart, cagliaritano, innalzato poscia dal re alla dignità di membro del Superior Consiglio napoletano [1322] .


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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