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      Né più savia potea essere la scelta; poiché in questo insigne giurista concorreva e la scienza delle leggi, e la calma delle opinioni, e l'amore della fatica necessaria a svolgere le stampe ed i testi a penna nei quali riposavano i ricordi di tante corti [1323] . Commentò egli li primi tre libri dell'opera con glosse assai pregievoli, nelle quali prima di lui cura è sempre l'illustrare ed allargare, per dir così, in più chiara perifrasi la legge che imprende a spiegare. Metodo questo tanto più vantaggioso, in quanto che gli atti di quelle corti trovansi scritti in idioma catalano, famigliare alle persone colte del regno durante il governo dei reali di Aragona, andato poscia gradatamente in disuso quando le due corone di Aragona e di Castiglia si riunirono sul capo di Carlo V; dopo il cui regno, introdotta nell'isola la favella castigliana, viva serbossi l'altra solamente entro le mura d'Alghero. Meritano anche lode i commenti del Dexart poiché più parco egli mostrossi degli altri nel seminare d'interminabili quistioni le sue pagine e nel riempierle di stucchevoli citazioni. Sommo parmi infine il di lui consiglio allorquando fassi a trattare le ardue discussioni appartenenti allo statuto; imparziale allorché di quelle sentenze imprende a scrivere, nelle quali egli non si potea considerare scevro d'interesse [1324] ; pacato quando degli interessi o delle gare municipali della patria sua Cagliari gli cade in acconcio di toccare. La laude è dovuta eziandio al Dexart di generoso cittadino; perciocché non essendo stata bastante per lo dispendio della pubblicazione la somma a tal uopo destinata nel parlamento, sopperì egli coi privati suoi mezzi a quanto era necessario per arricchire di sì importante opera la patria sua; la quale perciò lo deve annoverare con compiacenza fra i suoi maestrati più onorevoli, fra gli scrittori suoi più utili [1325] .


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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