Ma il decreto del sovrano non satisfaceva alla richiesta fatta dell'allontanamento di tali bande; ed allegavansi i timori delle novelle invasioni per lasciare la forza militare dell'isola nello stato in cui trovavasi. Si deputarono eziandio in questo parlamento alcuni uffiziali incaricati di raccorre nell'isola spontanee largizioni per la liberazione degli schiavi tratto tratto predati dai Barbareschi. Si ricercava che agli ecclesiastici si facessero assegnamenti di terreni per sopperire al loro sostentamento. E molte altre cose si stanziavano parimenti, le quali erano indiritte ad evitare alcuni incagli ed inconvenienti nel corso delle inquisizioni criminali.
Il nuovo decennio corso fra l'un parlamento e l'altro fu egualmente un intervallo di quiete. La qual cosa se poco giova a chi raccoglie le memorie del tempo, giovò forse a coloro i quali meno doveano amare la celebrità mercata il più delle volte colle disavventure, che la tranquillità senza fama. Privi restarono perciò di storico interesse i governi del marchese di Osera, del conte d'Egmont e del conte di Fuensalida [1347] . Se non che governando quest'ultimo, una novella prammatica si approvava da Carlo II, la quale in ogni rispetto di amministrazione di giustizia, di raffrenamento dei misfatti, d'incoraggiamento del commercio, di protezione segnalata per l'agricoltura e di agevolamento della pubblica istruzione, conteneva provvedimenti tali, che li migliori non furono mai deliberati dal governo spagnuolo [1348] . Ma non sempre all'eccellenza delle leggi rispondeva lo zelo dei ministri incaricati di eseguirle; e breve era oramai il periodo di tempo assegnato dal destino al termine della signoria spagnuola in Sardegna, perché le leggi anche ottime avessero tempo a fruttare.
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