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      Continuando pertanto nello scadere di quel termine la stessa sterilità di storiche venture, nissun'altra cosa memorabile presentasi a considerare nel governo del succeduto viceré duca di Monteleone [1349] , fuorché la convocazione in quello rinnovata del parlamento nazionale [1350] . Il ricordo più importante di tal assemblea restò nella nomina provocatavi di un novello reggente, chiamato con titolo spagnuolo reggente di cappa e spada; il quale scelto sempre fra i più chiari gentiluomini regnicoli sedesse nel consiglio supremo di Aragona; ed unito all'altro reggente detto di toga, della cui opera molto erasi fin allora giovato il regno [1351] , fosse in grado di far valere la propria esperienza nel maneggio delle cose dello stato, non solamente presso a coloro che apprezzavano un savio consiglio, ma eziandio presso agli altri che osservavano un nome illustre. La qual cosa essendo favorevolmente accolta dal sovrano, appena furono dalle corti preparati i mezzi di sopperire al dispendio della novella carica, era elevato a quella dignità il marchese di Laconi.
      Governava poscia l'isola per un sesennio il conte di Altamira [1352] . Succedevagli quindi il conte di Montelliano, e congregavasi sotto il di lui governo l'ultimo parlamento decennale della nazione; del quale non altro provvedimento di pubblico interesse si può rammentare salvo la nomina fatta di alcuni commissari, acciò un migliore scompartimento si ordinasse, sia fra i tre stamenti, sia fra i membri di essi del donativo allora offerto di scudi sessantamila annui.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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