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      Ma il vizio esisteva forse talvolta nelle persone pel motivo che le principali di quelle cariche, concedute quasi per diritto ereditario ad alcune famiglie, esercitavansi o coll'inesperienza della prima età o colla debolezza dell'età cadente, o con quella confidenza la quale non poche fiate diminuisce la solerzia dei maestrati non amovibili.
      Comunque debbasi di ciò portar giudizio, gioverà maggiormente il rivolgere l'attenzione alle cose amministrate. Poiché non sarebbe punto strano il trovare in Sardegna probi ed attenti amministratori fra persone chiamate dal dritto di famiglia a quelli incarichi, quando altre nazioni incontrarono prodi capitani e gravissimi giureconsulti in quelle persone che salivano agli alti seggi della milizia e della toga pagandone il prezzo.
      Nei primi tempi della conquista, quando non era stato ancora intimato verun convento dei notabili della nazione, era stabilito (per quanto si può dedurre da qualche antico monumento) [1414 ] il pagamento in benefizio del tesoro di un annuo canone a carico dei possessori dei terreni e di una porzione delle entrate feudali dovuta dai baroni. Esigevansi anche talvolta alcune altre prestazioni da applicarsi a restaurare le fortezze ed a sostentare la guerra sempre accesa nell'isola. Allorché perciò combatteasi coi Genovesi pochi anni dopo della conquista, comandava don Alfonso agli amministratori generali del regno obbligassero i baroni a contribuire a quel dispendio colle rendite di un anno, facendo loro solamente il diffalco corrispondente alla spesa delle genti armate che li seguivano nella guerra.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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