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      Il tabacco allignò prontamente in Sardegna per la natura accettevole delle sue terre. Ciò nonostante non sembra che molto fosse propagata o favoreggiata la coltivazione nei tempi della signoria spagnuola; perché non mai venne allora in pensiero ai dominatori di formarne un dritto regale. Pose mente a ciò il succeduto governo degli Austriaci; il quale, riserbando al fisco il vantaggio del macinamento e del traffico della nicoziana, arricchì il tesoro sardo di una novella e ragguardevole entrata.
      Con minor appagamento mi tocca ora di fare il confronto della popolazione dell'isola nei tempi dei quali scrivo, con quella degli antichi tempi [1461] . Notai già altra volta come malgrado delle incursioni dei Barbari fosse nell'età dei nostri giudici fiorita la popolazione della Sardegna [1462] . Col governo aragonese trasservi d'ogni parte a danno comune le cause tutte del disertamento. Guerre permanenti per un secolo e mezzo; battaglie guerreggiate nelle provincie le più popolose; stragi efferate succedentisi l'una all'altra; pestilenze spaventose e frequenti. A dire come tante calamità assembrate abbiano sepolto immaturamente la più gran parte degli abitatori sarebbe una cosa agevole e ciascuno lo avvisa. Ma sì dirò che la signoria lungi dal far provvisione con qualche mezzo straordinario a riempiere quel gran voto, contribuì ad aumentarlo; primieramente col bando dato a tutti gli Israeliti che dopo l'impero di Tiberio erano colà cresciuti; e poscia coll'impedire che colonie di genti straniere venissero a por seggio fra noi.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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