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      Provvedimento ad un tempo che rammenta ai miei nazionali come non ha guari il sovrano che ci regge abbia con ottimo consiglio aggiunto agli altri benefizi versati a larga mano sui coltivatori degli utili studi, il vantaggio di poter nel procaccio dei libri ricercati per uso privato cansare la gravezza delle gabelle [1481] .
      Il principio del secolo XVII fu anche fausto agli studi della Sardegna per l'erezione fattavi dei primi collegi di pubblica educazione nelle due città primarie. La creazione dei seminari dei chierici, per cui tanto meritarono della Chiesa i padri del concilio di Trento, era proceduta tanto rimessamente nell'isola, che nei primi anni di quel secolo la città d'Oristano, una delle più cospicue e popolose del regno, n'era ancora priva. Il suo arcivescovo pertanto, che lo era quello stesso don Antonio Canopolo testé mentovato, avvisando che in Sassari meglio che in Oristano potrebbero per la bontà del cielo convenire gli studiosi, fondava colà colle proprie largizioni un collegio; che chiamato col di lui nome servì in ogni tempo ad educare nella pietà e nelle lettere un numero eletto di giovinetti [1482] . Passavano pochi anni ed eguale stabilimento ordinavasi pure nella capitale per la sollecitudine dei consoli; i quali recando ad effetto un antico loro desiderio faceano provvisione a dotare con entrate convenienti il collegio di educazione, che ebbe prima il nome dai padri gesuiti che lo governavano e detto fu poscia dei nobili [1483] .
      Se in questi collegi non potea esser ammessa che una quantità scelta di alunni, non però mancava agli altri anche in tempi anteriori il vantaggio della pubblica indistinta istruzione sia nelle lettere umane, che in alcune parti delle scienze maggiori.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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