Tuttavia se è da riprendere quella sovrabbondanza di bile polemica di cui riboccano le sue orgogliose risposte, è da commendare in tutte le sue opere la giustezza delle dottrine e la purità della lingua. Devesi infine lodare nel protomedico Fancello il provvido pensiero ch'egli ebbe di istruire colla sua opera elementare i flebotomi; e di raunare a loro pro quelle cognizioni anatomiche e quelle descrizioni delle più importanti operazioni dell'arte che tanto doveano giovare a dirigere la loro mano. E devesi encomiare nel Giraldi l'intento avuto di difendere la gran fama del Boerhaave contro alle inconsiderate censure del Petrioli; e meglio ancora che l'intento è da pregiare la felice maniera con cui recandolo ad effetto fé sì che quell'egregio scrittore restasse sdebitato dei falli non suoi, e svelati fossero quelli che erano tutti propri del di lui censore. Ebbe pertanto la scrittura del Giraldi piena accettazione in Roma ove fu pubblicata; ed ove da più anni era già egli conosciuto qual valoroso anatomico pei suoi lavori in quel teatro delle scuole della Sapienza da lui arricchito di varie importanti preparazioni.
Fra gli scrittori delle dottrine filosofiche si possono citare i nomi del padre Francesco Manca di Prado algherese, dell'ordine dei Predicatori, il quale professò la sua scienza in Cagliari, In Ispagna, in Napoli ed in Messina [1539] ; di don Giuseppe Antonio Deu Abella di Sassari [1540] ; di don Michele Pérez Xea cagliaritano [1541] ; e di don Carlo Buragna di cui più ampia contezza si darà anche in tal rispetto quando scriverò del di lui valore poetico.
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