Poiché se non mancogli la diligenza, mancogli la critica; mancogli l'artifizio; mancogli la sobrietà per cui i confini si segnano di ciò che inspira l'interesse dei lettori e di ciò che partorisce la noia; mancogli l'attenzione nel rivedere le sue stesse scritture, nelle quali perciò l'ordine dei fatti è spesso capovolto o ripetuto a sazietà; mancogli quell'acume d'ingegno per cui fra le mani dei classici scrittori la storia non fu già una semplice narrazione di avvenimenti buoni o rei, ma diventò un giudizio perenne delle cose di quaggiù, nel quale lampeggiano le verità o consolanti o severe della ragion morale. Soprattutto egli è da incolparsi perché lo stesso suo zelo a vantaggio della patria corruppe col soverchio parzialeggiare; indotto da falso amore del suo luogo a credere che si possa illustrare la terra ove nascemmo colle menzogne e coi sofismi; dai quali invece non deriva alla patria che irrisione, ed allo scrittore che discredito. Egli vide solamente in ogni fatto appartenente in qualunque maniera alla Sardegna un tema per una novella lode. E se la natura delle cose ripugnava all'encomio, questo si facea pur stillare stentatamente da un contorto raziocinare. Anzi non pago di vedere nella storia la sola parte vantaggiosa alla patria, nella patria ancora egli non vide che le cose favorevoli ai suoi cittadini di Sassari ed ai loro progenitori turritani. E questa forse fu la cagione maggiore delle tante sue illusioni. Quando se con quel senno ei si fosse governato che nelle altre sue scritture ebbi occasione di manifestare, avrebbe conosciuto che la patria non è entro il recinto del luogo nostro natio, ma abbraccia tutti coloro i quali collo stesso nome, coll'istesso reggimento, coll'istessa antica associazione dei pubblici e privati interessi vivono sotto al medesimo cielo.
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Sardegna Sassari
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