La seguente descrizione dell'effetto violento prodotto in alcuni infermi dal repentino recuperamento della loro salute, benché non senza qualche lieve pecca, è degna per mio credere di speciale menzione:
Ma pria che in lor dal tuo valor si destiLa salubre virtù che in essi intendi,
Cadon tremando, e par ch'estinto restiLo spirto in loro; o mostra atti stupendi;
Ché non ponno patir la grazia immensaChe tua santa pietade in lor dispensa.
Ma risorti sul fine in lor non restaUn medesmo colore, un volto stesso:
Hanno il petto anelante, e gran tempestaAgita il cuor sopra ogni umano eccesso:
Cosa che i freddi petti a virtù destaPieni di Dio narrar loro è concesso
Viva e animata di forti colori è nelle stesse ottave la descrizione della straordinaria piena del fiume di Bosa, dalla quale era stato rapito un passaggiere:
Era nella stagion che il gran Centauro
Calca piovose nubi, onde si scioglie,
Mentre s'avventa loro il fiato mauro,
Pioggia talor che il lume al sol ritoglie:
E il non ben fermo agnello e il forte tauroIn densa frasca in chiuso ovil si accoglie:
E al velloso pastore in cupo locoGiova l'iberno algor temprare al foco.
Quando per nevi sciolte e per gran pioggia,
Di cui maggior la terra unqua non ebbe,
Il bosense Tesin che audace poggiaFuor di se stesso in gran diluvio crebbe.
Segue quindi a dipingere gli effetti dello straripamento in questa maniera:
Assorda il ciel, non s'ode squilla o voce,
Per le cime degli olmi il pesce guizza:
Divien quanto più va scuro e veloce,
Gli alberi svelti ora profonda or rizza:
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Dio Bosa Centauro Tesin
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