Pagina (653/1187)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Tutto adunque si diede allo studio delle matematiche; ed in tal maniera si rese abile maggiormente a trarre il pro dovuto dalle lezioni di Tommaso Cornelio, restauratore degli studi di filosofia in quel regno; tanto crescendone in dottrina, che fra non molto tempo egli stesso poté aprire una scuola gratuita; dove concorsero con grande ardore ad ascoltarlo i giovani studiosi di maggiori speranze, che lo pregiarono costantemente come uno dei più chiari scienziati di quel tempo. A questi studi filosofici si debbono i suoi commentari sul Timeo di Platone; le sue note sulle sezioni coniche di Apollonio Pergeo e sui frammenti di Archimede; un suo trattato dei tuoni ed intervalli musicali. E compiuto avria la sua gloria in quel rispetto un'opera maggiore cui avea egli posto mano coll'animo di dare un novello ordinamento alle scienze filosofiche, se colpito dalla morte nell'ancor verde età di quarantasette anni non avesse allora pagato immaturamente il fio della soverchia sua ardenza negli studi. Fu egli caro ai più distinti uomini di quello stato; e specialmente al principe di Belvedere Francesco Maria Caraffa, che di cortese ospizio lo accomodò nella sua casa ed accarezzollo con ogni maniera di favori. Fu amico specialmente del famoso medico di quell'età Leonardo di Capua, ai di cui medici ragionamenti [1596 ] prepose una sua epistola. Godette pure infino dalla prima gioventù la famigliarità di Pirro Schettini [1597] . Ed alle amichevoli insinuazioni di questo pregievole scrittore è dovuto se Carlo Buragna intermettendo in qualche momento i gravi suoi studi, un sollievo volle ricercare nel consorzio delle muse italiane e latine.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





Tommaso Cornelio Timeo Platone Apollonio Pergeo Archimede Belvedere Francesco Maria Caraffa Leonardo Capua Pirro Schettini Carlo Buragna